arrivare a 100 anni

Gli uomini vivranno fino a 100 anni?

Che cosa faremmo se potessimo vivere fino a cento anni? È un traguardo desiderabile? Meglio cominciare a pensarci: negli ultimi mesi, alcuni tra i più brillanti ricercatori a livello mondiale si sono dedicati all’identificazione dei geni che porrebbero renderci eterni.

Imprenditori e medici per capire come diventare eterni

Il fine, ambizioso, è quello di individuare e curare le malattie che colpiscono maggiormente in tarda età. Il pioniere della ricerca dedicata al prolungamento dell’arco di vita è, secondo l’opinione comune, Craig Venter: un esperto di genetica, imprenditore e filantropo che ha sponsorizzato il Progetto Genoma Umano, e la cui personale mappa del DNA è stata tra le prime a essere pubblicata, nel 2011.

Nel marzo di quest’anno, ha annunciato che la sua ultima impresa prevede l’investimento di 70 milioni di dollari in capitali di rischio (circa 51 milioni di euro) per fondare una nuova società, la Human Longevity Inc. (HLI). Venter non è il solo ad avere grandi progetti: nel settembre 2013, l’amministratore delegato di Google, Larry Page, ha annunciato di aver nominato Art Levinson, presidente di Apple e della società di biotecnolugie Genentech, amministratore delegato di Google Calico (California Life Company). L’ambizioso obiettivo di Calico è migliorare la salute e il benessere della specie umana, e raccogliere la sfida rappresentata dall’invecchiamento e dalle patologie correlate.

Una grande impresa

Le neonate società Calice e HLI si sono date una missione estremamente impegnativa, soprattutto se si considera che soltanto una manciata di pazienti ha ricevuto terapie sperimentali basate sulla ricerca genomica. Sorge dunque spontanea una domanda: come pensano di poter arrestare il processo di invecchiamento? E quali forme assumeranno le terapie proposte?

L’impresa di Venier, HLI, darà il via ai lavori acquistando due avanzatissimi macchinari di sequenziamento genico, prodotti dalla società britannica Illumina con i fondi investiti dall’imprenditore, e mappando inizialmente il genoma di 40mila individui, per poi arrivare a regime con lo studio di 100mila genomi. Nel contempo si spera di riuscire a catalogare i batteri che colonizzano il corpo umano all’interno di un sistema noto come microbioma, e a sequenziare il metaboloma (l’insieme delle informazioni genetiche sulle sostanze biochimiche presenti in un organismo).

La sfida raccolta è di immani proporzioni, ma Craig Verter si dice certo che il suo approccio ai “big data” genetici consentirà di rispondere alle eterne domande sulla vita e sulla morte di noi umani, spalancando nuovi orizzonti per la scienza medica. Grazie a questo lavoro, sarà possibile valutare meglio la speranza di vita dell’uomo. Ma se tutto questo servisse soltanto a conoscere la sequenza genomica non si dovrebbe sprecare né tempo né denaro. L’obiettivo è invece quello di studiare nei dettagli la nostra predisposizione a vivere in salute o ad ammalarci.